GIANNI DE TORA |
CARTELLE /mostre di gruppo |
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2015/2016 collettiva al PAN Palazzo delle Arti di Napoli su progetto della Associazione TempoLibero con calendario a cura di Tony Stefanucci con testi di Clorinda Irace e Eduardo Alamaro 17 dicembre 2015- 3 gennaio 2016 |
Cartolina di invito |
TESTO DI CLORINDA IRACE PRESENTE SUL CALENDARIO D'ARTISTA STAMPATO E DISTRIBUITO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA |
Mutandis é l'insolito nome di un gruppo di artisti che ha dato vita, a partire dagli Anni Novanta. ad una singolare esperienza di arte a più mani: Gianni De Tora, Mario Di Giulio, Michele Mautone, Rosa Panaro, Mario Ricciardi più Nora Puntillo, gli autori che, senza interrompere la loro individuale attività, costituirono il Gruppo. In un'epoca di personalismi e protagonismi, loro scelsero di operare all'insegna del lavoro comune per esprimere al meglio l'idea di un'arte provocatoria, paradossale, dirompente fuori dalle logiche e dagli schemi, in una parola, controcorrente. Durante gli Happening che hanno caratterizzato la singolare formazione (e che vengono documentati nella mostra attraverso immagini del tempo) il Gruppo Mutandis lanciava il suo messaggio di cambiamento e di anticonformismo, stupendo, sbalordendo, divertendo ma, al tempo stesso, affondando il 'dito nella piaga" con ironia e sarcasmo. Ad oltre trent'anni di distanza, l'associazione TempoLibero promuove questa esposizione, in linea con una finalità riportata nel proprio Statuto ossia valorizzare i fenomeni culturali più interessanti che si sono registrati nel nostro territorio. Far conoscere ai giovani e ricordare ai meno giovani la presenza di un sodalizio così particolare rappresenta un tentativo di fissare esperienze significative che hanno portato a Napoli operazioni artistiche di ampio respiro e di grande modernità. Grazie al sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli che ha messo a disposizione gli spazi del Pan la città potrà incontrare il lavoro di un gruppo - Mutandis - che merita il dovuto spazio tra i fenomeni artistici degli ultimi cinquanta anni. Un calendario - ideato e progettato da Tony Stefanucci - riporta testi e immagini relativi al tema clou di Mutandis nella declinazione dei vari autori: si va dalle geometrie di De Tora, alle sculture di Mautone da cui prolificano foglie, simbolo di vita e mutamento, alle costruzioni di Di Giulio che si snodano in un negativo-positivo, a Mario Ricciardi, in cui il mutamento si esprime con riferimenti di gusto popolare. Rosa Panaro ripropone un soggetto esposto al museo Madre, le sue "palle quadrate" mentre la giornalista Nora Puntillo si esprime tra parole e linee, fedele al suo codice professionale in un esperimento di poesia visiva.Mutande come mutamento e divenire, quindi, uno sberleffo ma anche una metafora, un modo originale di contrapporsi alle logiche imperanti dell'art system. Queste immagini ci accompagneranno per il 2016: un buon auspicio di cambiamento, un invito ad affrontare la complessità del nostro vivere con leggera ironia, lasciandoci accompagnare dall'arte che col suo sguardo acuto apre mondi, consola, riappacifica. |
Locandina |
TESTO DI EDUARDO ALAMARO PRESENTE SUL CALENDARIO D'ARTISTA STAMPATO E DISTRIBUITO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA |
(…..) Il Papa, la cappella Sistina, i braghettoni per gli ignudi di Michelangelo, fu l'inizio della fine: la civilizzazione avanzante e vincente mise le mutande a tutto e a tutti (mutande mentali e concettuali, s'intende oltre che pratiche); ne fece un punto d'onore e d' igiene dell'uomo ready self made. Il razionalismo teutonico riformista socialdemocratico sentenziò: ''Acqua, luce, gas, telefono.....e mutande per tutti !!! " Ma.....ma alla fine della fiera della modernità, prima e oltre i tempi occidentali dell' Usa-s e dentro quelli all'orizzonte dell' Isis, all'invito ad arrendersi, cinque eroici ignudi bambinielli dell'arte fujente e (fu-furente) spartenopea (da verbo-concetto '' spartire per non sparire ''....) risposero impavidi e sprezzanti: ''Mutandis!!!" ''Basta la parola!" ci insegnò il carosello di Tino Scotti dei tempi televisivi del confetto Falqui, famoso lassativo dell'arte d'epoca. Basta un lampo di genio, basta la parola giusta sul luogo giusto e al tempo giusto ( '' Mutandis '' pare sia stata pronunciata sui gradini dell'Istituto francese Grenoble a via Crispi da Eleonora Puntillo, ma gli storici non son tutti concordi sul punto - e virgola-....). Comunque sia andata, poco importa! '' Mutandis '' è rivolta (….c'era una volta e ri-volta) contro l'omologazione che ha prodotto il cretino collettivo dei tempi dell'arte di Lucio Amelio e seguenti a Napoli-Madre (e matrigna). Mutandis per alcuni equivale al '' Merde!! " del generale Cambronne... ma per altri può essere inteso diversamente, perfino al contrario essendo esclamazione mutante e rigorosamente "a soggetto". Prensile, a giornata, a libera interpretazione e recita.... Si puo dire forse (qui lo scrivo e qui lo nego e rilego) che ''Mutandis'' è rivestimento di situazioni, mutante e mutuante di problemi, anche trasformismo con balocchi e profumi, similmente a quanto s'è verificato di recente, a mò d'esempio nella corsa alle presidenziali americane: la politicamente scorretta (in USA) dizione '' migranti illegali '' è stata sostituta in corsa da Hillary Clinton con la più seducente ''migranti dreamers ''. La questione dei clandestini, dei senza carte sbollate legali a posto e in regola (come noi, del resto, nda), rimane tale e quale, ma '' dreamers '' la rigioca al positivo. La mette sul piano del sogno, sui portatori di sogni democratici, sulla prosecuzione del sogno americano da raggiungere. Di felicità possibile su questa terra d' arte. Amen e Men! I Mutandis - forse se volete, solo per oggi, solo per questo calendario 2016 (significativamente e sogni-ficativamente sponsorizzato da una ditta di bombole d'ossigeno per l' arte in estinzione- sono tutto questo e altro: sono (per me, stamattina alle ore 7:41) '' migranti dreamers oltre l' arte e il suo sistema ''; sono liberi portatori di sogni, bisogni e tri- sogni. Senza orpelli e - rigorosamente - senza mutande mentali.... Provare per credere!! E cedere all' evidenza. |
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